Giulia Gelain
ex alumno de Design de LABA Firenze
Mi chiamo Giulia Gelain sono nata il 11/04/1994 a Biella. Dopo essermi diplomata al Liceo Scientifico Biologico di Livorno, spinta dalla passione per Storia dell’Arte e il Design, nel 2013 mi sono trasferita a Firenze per intraprendere gli studi in Design presso la LABA, Libera Accademia di Belle Arti, di Firenze.
Da sempre appassionata e affascinata dalla Storia Dell’Arte ho accresciuto le mie conoscenze nell’ ambito del Design che considero una moderna forma di arte. Attraverso l’esperienza universitaria, svolta alla Libera Accademia di Belle Arti di Firenze tra il 2013 e il 2017 mi sono preposta quale obiettivo quello di sviluppare, approfondire, ampliare nuove competenze e tematiche legate all’intero mondo del Design, alla ricerca di una specifica area di specializzazione finale.
Attualmente svolgo la professione di Product e Interior Designer presso l’ufficio tecnico di un’azienda di arredamento. Nello specifico, con l’ausilio di programmi di grafica e software CAD per la progettazione e modellazione 2D e 3D, mi occupo dello sviluppo e della presentazione dei nuovi progetti, realizzo le schede tecniche per il reparto della produzione e creo nuovi contenuti digitali quali render e foto inserimenti per i social e il sito web.
Rivesto inoltre il ruolo di tecnico e Product Designer presso uno studio di Design e prototipazione rapida della quale sono socia.
L’Esperienza svolta alla LABA di Firenze è stata sicuramente fondamentale per quella che è divenuta la mia professione e non solo. Ritengo che mi abbia aiutato a crescere non solo professionalmente ma anche e soprattutto personalmente. Tramite l’affiancamento di corsi sia pratici che teorici, condotti da docenti e professionisti del settore particolarmente competenti ho avuto modo di imparare a dare vita, gestire e affrontare un progetto in tutte le sue forme, imparando un metodo che ho potuto applicare anche nell’ambito lavorativo.
Lavorare nel campo del design e della creatività per me significa:
- Guardare il mondo con occhi diversi, dare forma e concretezza ad idee e pensieri, anche i più improbabili.
- Interpretare e rielaborare gli oggetti che ci circondano secondo una mia personale visione, creandone di nuovi.
- Interrogarmi su un problema e pensare a come si potrebbe risolvere.
- Dare sfogo alla mia fantasia.
Sono particolarmente appassionata:
- Sin dai tempi del liceo della storia dell’arte in ogni sua forma sia essa pittura scultura o architettura.
- Del Disegno tecnico geometrico manuale, imparato anch’esso al liceo e successivamente approfondito a livello informatico tramite software dedicati.
- Della modellazione e ricostruzione tridimensionale degli oggetti, scoperta e approfondita all’università.
- Del modellismo e della creazione di prototipi di studio tridimensionali attraverso l’impiego della stampa 3D, un hobby divenuto il mio personale campo di specializzazione.
- In generale, al mondo della tecnologia e alla sua evoluzione continua.
Uno degli aspetti principali e fondamentali che ho potuto imparare durante i tre anni di università e in seguito è che un’idea arriva quando meno te lo aspetti e che per quanto la tecnologia e il computer siano strumenti indispensabili e pratici, il metodo più immediato ed efficace per dare forma ai miei pensieri è quello di disegnare su un foglio di carta.
La precisione non è determinante, anzi, alcune delle migliori idee derivano da semplici ed apparenti scarabocchi. Trovo quindi indispensabile essere sempre muniti di un quaderno o blocco da disegno sul quale tradurre e trascrivere ciò che mi passa per la testa.
Ritengo personalmente ogni progetto al quale ci si dedica, racchiuda in egual modo una componente di soddisfazioni e delusioni. Un’idea valida potrebbe tardare ad arrivare o non sempre una creazione può rispecchiare le aspettative. Altre volte nello sviluppo di un’idea bisogna essere pronti a ricominciare da zero per quanto non sia semplice e demotivante. Tuttavia al di là del risultato credo che non sia sbagliato paragonare lo sviluppo di un progetto ad un viaggio, dove ciò che conta non è la destinazione in cui si giunge ma il percorso che si è intrapreso per affrontarlo.
Creare e progettare personalmente non lo ritengo solo ed esclusivamente un lavoro, ma un piacere e il miglior modo in cui posso divertirmi e esprimere chi sono.
Progetto Tesi: MIZU Fra tradizione e quarta dimensione
Mizu è un ristorante ispirato all’architettura alle tradizioni e alla cucina orientale.
La struttura, costituita prevalentemente da pilastri lignei sorregge un intricato telaio anche’esso in legno a sua volta sormontato da un tetto quadrangolare a spioventi.
All’interno, circondato da un piccolo giardino e da una vasca d’acqua si trova il cuore della struttura, l’insieme delle stanze adibite alla consumazione dei pasti, alle quali è possibile ac-cedere tramite due ponticelli posti di fronte all’ingresso.
L’acqua in particolare oltre a essere un elemento in grado di trasmettere serenità e armonia svolge inoltre una funzione particolare ben precisa: permette alle piccole imbarcazioni moto-rizzate che trasportano il cibo di raggiungere le singole stanze.
Gli ospiti, del locale a questo punto, affacciandosi sul corso d’acqua potranno prelevare il cibo dalle barche gustare un pranzo o una cena in un luogo dedito alla quiete e a stretto contatto con la natura.
Il punto di partenza è stata una riflessione sui ristoranti giapponesi in Occidente e in particolare su di un controsenso insito nella loro natura e diffusione.
La cultura orientale ha un rapporto stretto con la natura di interdipendenza e rispetto, mentre i tipici keiten sushi, diffusi ormai in quasi tutto il mondo presentano un’impostazione meccanica e industriale improntata più sul risparmio e sulla massificazione.
Progettando il ristorante Mizu ho cercato di creare un ristorante diverso da quelli che oggi-giorno popolano le nostro città e che fosse rispettoso dei costumi orientali, in armonia con la natura.
Sulla scia del concetto di food experience Mizu si presenta quale ristorante che, sebbene so-fisticato ed elegante, non è solo la risposta al bisogno primitivo di nutrirsi. Tutt’altro.
E’ un “luogo” in cui poter vivere un’esperienza unica e stimolante resa possibile grazie alla fu-sione di tradizionale e moderno, di elementi naturali e tecnologie all’avanguardia, che portano il cliente a vivere un’esperienza multisensoriale che lo coinvolge in un processo che va al di là del semplice cibarsi.